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Le bellezze naturalistiche

All’interno del centro cittadino l’unica bellezza naturalistica degna di nota è rappresentata dai due cedri dell’Himalaya (cedrus deodara), situati al centro della villa comunale in P.zza del Popolo. Risalenti molto probabilmente tra gli ultimi anni del XIX secolo e i primi del XX secolo, hanno un maestoso portamento che li porta a raggiungere i circa 15 metri d’altezza. Al di fuori dell’abitato il Vallone Caccavone, con i suoi micro ecosistemi eterogenei, rappresenta la punta di diamante in ambito naturalistico del territorio celenzano. L’importanza del sito è confermata dal fatto che la parte terminale del Vallone Caccavone rientra all’interno del SIC (sito di interesse comunitario) “Fiume Trigno medio e basso corso”. Le sponde sono caratterizzate da piante erbacee come i crescioni e la menta acquatica. Man mano che ci si allontana dalle linee di deflusso delle acque sorgive si incontrano l’ontano nero, il salice comune, il pioppo nero, l’olmo campestre e la sanguinella. A quote più elevate all’interno della vallata inizia il bosco di querceti misti (roverella, leccio e cerro). A quote minori e al di fuori del Vallone Caccavone si osservano boschi sempreverdi costituiti prevalentemente dal leccio. A bordare le formazioni boschive sempreverdi c’è un’ampia fascia di macchia mediterranea costituita da ginepro, fillirea, lentisco e cisto. All’interno del Vallone Caccavone sono degni di nota la cascata naturale “La ripa la long’” di c.ca 20 metri d’altezza e l’esemplare secolare di ginepro coccolone (J. Oxycedrus ssp macrocarpa), che supera i 15 metri di altezza. L’ultimo sito di una certa rilevanza naturalistica è rappresentato dalla “Morgia delle Lame”, una parete rocciosa di arenaria rossa alta circa 30 metri e lunga un centinaio, usata dagli appassionati di free climbing per allenarsi. Per ultima e non per meno importanza, desta particolare attenzione la quercia secolare in località Martinelle, chiamata "Quercia Natale". La circonferenza di questa roverella misura 5,80 m ed è stata inserita dalla regione nella lista degli alberi monumentali regionali da salvaguardare, con decreto firmato dall'ex presidente Gianni Chiodi e pubblicato il 10.10.2012 su B.U.R.A. n. 53.

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